Dall’inglese Eye Movement Desensitizaion and Reprocessing (acronimo EMDR) ovvero la Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un metodo psicoterapeutico strutturato ed è indicato per coloro che soffrono di un disturbo da stress post traumatico o per coloro che hanno vissuto eventi di vita più comuni ma emotivamente stressanti e/o traumatici, sia nel presente che nel passato. La tecnica EMDR si basa sulla focalizzazione del ricordo dell’esperienza o delle esperienze traumatiche che hanno contribuito a sviluppare la patologia o il disagio che la persona sta vivendo nel momento presente.
Durante le sedute EMDR, il ricordo traumatico viene desensibilizzato: il ricordo non si perde ma è osservato da lontano, perde la carica emotiva negativa che lo accompagna e si eliminano le sensazioni fisiche disturbanti. Oltre alla desensibilizzazione si elabora una ristrutturazione cognitiva del ricordo disturbante: i pensieri e le convinzioni disfunzionali legate all’evento traumatico vengono rielaborati e modificati con valutazioni cognitive su di Sé più adeguate alla situazione. Al termine di una o più sedute si costruiscono quindi nuove associazioni relative all’evento vissuto più appropriate e più utili nella vita di tutti i giorni.
L’EMDR oltre ad essere riconosciuto come metodo estremamente efficace nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico, è molto utilizzato anche per il trattamento di altre patologie psicologiche infatti gli eventi traumatici, siano essi singoli, o un insieme di più traumi di tipo relazionale, rivestono un ruolo principale nell’insorgenza di diverse psicopatologie.
Ideato dalla psicologa Francine Shapiro nel 1987, ed utilizzato inizialmente negli USA per trattare il disturbo post traumatico dei reduci di guerra, ad oggi vanta più conferme di validità scientifica di qualunque altro metodo per il trattamento dei traumi e della sofferenza emotiva ed esso associata.
È stato riconosciuto come metodo evidence based più efficace nel trattamento del disturbo post-traumatico ed approvato dall’American Psychologica Association (1998), dall’American Psychiatric Association (2002), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (2013) e dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010).
In Italia, nel 2003, il Ministero della Salute ne ha approvato la sua efficacia.